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L'ORA DEL THÈ IN TRINCEA

Foto: Animals in War memorial, London ©CC BY-SA 3.0

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Lavoratrici che misurano il vetro per maschere antigas al Crowndale Works a Camden Town, Londra, 1918 © IWM (Q 28546)

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Infermiere che si rilassano e bevono thè nella toilette del Club per le infermiere dell'esercito di Mrs Robinson Eustace a Boulogne Fonte: © IWM (Q 108225) Infermiere che si rilassano e bevono thè nella toilette del Club per le infermiere dell'esercito di Mrs Robinson Eustace a Boulogne Fonte: © IWM (Q 108225)
12 Dicembre 2018
News
 

L'ora del thè in trincea

Ci sono diverse ricostruzioni storiche sull’origine del thè in bustine. C’è chi le fa risalire al 1901, quando due donne, Roberta C. Lawson e Mary Mclaren, depositarono negli Stati Uniti il brevetto di certi sacchetti che dovevano racchiudere il thè.

E chi, invece, attribuisce tale invenzione al mercante newyorkese Thomas Sullivan che, nel 1908, iniziò a confezionare le foglie di thè in sacchettini di seta cuciti a mano, con l’intento di diffondere la bevanda e la sua commercializzazione.

In questultimo caso, sembra che il formato in bustine si sia diffuso per sbaglio. Sullivan, infatti, aveva inviato ai suoi clienti campioni di thè all’interno di piccoli sacchetti di seta, per dare loro la possibilità di assaggiare il prodotto prima di acquistarne quantità maggiori, ma i clienti anziché svuotare le bustine le immersero direttamente nell’acqua.

Le bustine non solo impedivano la fuoriuscita di foglie di the con i rischio di ingerirle, ma erano anche più leggere rispetto alle confezioni di metallo usate fino a quel momento, meno ingombranti e meno costosi.

Fu così che prese piede la nuova usanza di poter preparare e gustare l’infuso in breve tempo. Con il tempo i sacchettini di seta furono sostituiti dalla garza e successivamente anche dalla carta.

 

E’ durante la Grande Guerra che una compagnia tedesca, la Teekanne, sfruttò l’idea creando sacchetti di cotone destinati alle truppe al fronte, ribattezzandole come le “tee-bombe” ovvero “bombe tè”, destinate ad un uso “militare” includendole abitualmente nel rancio dei soldati.

Durante il primo conflitto mondiale il thè diventa la bevanda per eccellenza tra i soldati.

Tuttavia, alla fine delle ostilità, il pagamento delle indennità di guerra scatena in Germania un’inflazione galoppante che porta il prezzo del tè alle stelle. Inoltre la versione in bustine viene stranamente “dimenticata” per poi riapparire e avere fortuna più tardi.

Solo negli anni Venti il thè, assieme ad altre forme di consumo, torna di moda e l’attività di quella che di lì a poco avrebbe assunto la nuova denominazione di “Teekanne” ( in tedesco “teiera”) si apre a tutto il mondo.

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