La Grande Guerra descritta nei diari di Mussolini
Tre edizioni del diario della Grande Guerra scritti da Benito Mussolini arrivano in libreria a 70 anni dalla sua scomparsa. Il conflitto viene raccontato attraverso le puntuali annotazioni dell’allora bersagliere Mussolini. Vi partecipò per un anno e mezzo fino al 1917, quando venne ferito sui fronti dell’Alto Isonzo, della Carnia e del Carso. Questi diari, pubblicati per la prima volta a puntate sul Popolo d’Italia, tra il dicembre 1915 e il febbraio 1917, sono testimonianze scritte con uno stile asciutto tanto da essere stati definiti come un primo esempio di giornalismo dal fronte.
Massimo Franzinelli ha curato la post fazione del volume “Giornale di guerra 1915-1917. Alto Isonzo-Carnia-Carso” edito dalla casa editrice LEG. Accanto alle cronache del fronte, si possono trovare trascrizioni degli stralci epistolari oltre a una ricca documentazione fotografica per molti ancora inedita.
Il volume “Giornale di Guerra 1915 - 1917” pubblicato dall’editore Rubettino è stato curato dallo storico e politologo Alessandro Campi. Un documento, quello dei diari, definito come un racconto in presa diretta, privo di retorica di un conflitto che ha cambiato la storia del nostro paese e dell’Europa. Un’edizione corredata note dal punto di vista storico-critico.
“Il mio diario di guerra” è il titolo del testo edito da Il Mulino a cura dello storico e studioso Mario Isnenghi. Il giornale di guerra di Mussolini, uscito in quindici puntate sul «Popolo d’Italia», venne poi raccolto in volume nel 1923. Questa edizione ripropone il diario nella versione apparsa sul quotidiano, una cronaca incisiva e un racconto della vita in trincea tra disagi, stenti, condizioni igieniche precarie, i feriti e i canti dei compagni.