Un cagnolino portafortuna per il pilota Leblanc-Smith
Amuleti, mascotte e talismani per scongiurare il pericolo della morte e per sentirsi più al sicuro. La vita al fronte non lasciava scampo e le continue atrocità partorite dalla guerra mettevano a dura prova i giovani combattenti che si aggrappavano a qualsiasi speranza pur di allontanare incubi e paure, recuperando il coraggio per andare avanti. I più religiosi pregavano e invocavano Dio, i superstiziosi, invece, ripetevano gesti scaramantici e tenevano stretti i propri portafortuna.
Era cosa nota all’epoca che molti soldati nascondessero sotto gli abiti una copia della Bibbia, mentre gli aviatori, che evitavano di farsi fotografare prima di ogni missione perché non portava bene, dipingevano scheletri o immagini macabre sui lati dei loro aerei così da spaventare il nemico.
Nella cabina di pilotaggio c’era sempre posto per manufatti, foto di famiglia e amuleti per non sentirsi 'soli' durante le traversate con il rischio incombente di un attacco a fuoco. Gran parte di questi oggetti, purtroppo, sono andati perduti assieme ai loro proprietari e i pochi ritrovati tra le macerie o riesumati da qualche cassetto rappresentano dei veri e propri cimeli che raccontano qualcosa in più dei tanti uomini che presero parte al grande conflitto.
Fa parte del prezioso archivio dell'Università di Leeds, in Inghilterra, ‘Adolphus’, il simpatico cagnolino di peluche appartenuto al Maggiore Maurice Leblanc-Smith, pilota della Royal Flying Corps che durante la prima guerra mondiale combattè in Francia e Belgio.
Si ritiene che sia stata una ragazza francese a regalare a Maurice Leblanc-Smith il curioso pupazzo che divenne la sua mascotte nelle missioni di volo. Oggi viene conservato presso l’Archivio Liddle fondato dal Prof. Peter Liddle, il quale cominciò a raccogliere materiale dai veterani della Grande Guerra e dai loro discendenti nei primi anni ’70. Il suo obiettivo era quello di documentare l'esperienza personale e umana dei soldati attraverso i loro effetti personali, i disegni, le lettere, i diari, le fotografie e i ricordi, insieme a documenti e manufatti ufficiali.