“LETTERE DAL FRONTE”
Un’inedita e originale raccolta di lettere e testimonianze della Grande Guerra, quasi un edificante romanzo d’altri tempi, dove l’amore e il coraggio sono alimentati dallo scambio quotidiano tra i due protagonisti. Dal 16 Marzo 2015 sarà disponibile nelle librerie il nuovo volume della casa editrice Itinera Progetti 'Lettere dal Fronte' che racchiude un coinvolgente affresco storico in cui le vicende personali si intrecciano alla tragica realtà della Grande Guerra.
La narrazione, che si sviluppa dal 1914 al 1918, abbraccia luoghi ed avvenimenti diversi, dalla città di Vicenza alle insanguinate pendici del Monte Grappa, dal Passo San Pellegrino a Siena. I fatti d’arme raccontati dal Tenente Tonini, spesso aggirando le rigide regole imposte dalla censura militare, si specchiano nei racconti “dalle retrovie” di Ausonia, mescolandosi alle paure e alle incertezze di quegli anni il tutto accompagnato, come nelle migliori trame cinematografiche, da una fiducia assoluta in un futuro migliore.
Il libro nasce quasi casualmente dalla riscoperta da parte della curatrice, diretta discendente dei protagonisti, di un antico baule contenente oltre 1.200 fra lettere, documenti e foto d’epoca gelosamente conservati. La storia che se ne ricava riprende nei suoi tratti salienti, sebbene con un finale fortunatamente lieto, quella ben più celebre di Giulietta e Romeo; a far da sfondo la città di Vicenza e due importanti famiglie della città i Curti ed i Tonini. Anche in questo caso le rispettive famiglie osteggiavano il loro amore ma i due giovani, pur non dovendo affrontare intrighi e veleni, si trovarono ben presto divisi da un avversario ben più implacabile: la guerra. Dopo quattro lunghi anni il protagonista, sfuggito miracolosamente alla morte durante la “battaglia del solstizio” nel 1918, riuscirà finalmente a tornare a casa e a riabbracciare la sua amata, che sposerà nel 1919.
Un racconto quindi che ne racchiude in sé molti altri, un affascinante finestra aperta su un modo ormai scomparso ed in parte sconosciuto, una storia edificante ed autentica, testimonianza di come volontà e sentimenti possono portare al superamento di ogni difficoltà.
“Benissimo, sempre!” così si concludevano molte delle lettere inviate dall’autore durante la Grande Guerra, poche semplici parole che racchiudevano le speranze e la voglia di vivere di un giovane che, come molti suoi coetanei, era stato strappato ai suoi affetti e alla sua città, Vicenza, per essere catapultato nel tumultuoso caos della guerra. Ma la guerra non fu vissuta e subita solo da chi si trovava al fronte; genitori, mogli e fidanzate dei soldati convivevano ogni giorno con le dure privazioni che la guerra imponeva ma soprattutto con l’angoscia per il destino dei loro cari. È anche alla loro storia che Ausonia da voce nelle sue missive, cariche di affetto, indirizzate a Giuseppe. Le loro lettere, eccezionalmente giunte integralmente fino a noi, sono state accuratamente scelte dalla curatrice, loro diretta discendente, e collegate fra loro da interludi storici creando un vero e proprio percorso nella memoria che intreccia le loro vite ai destini del nostro paese.
Giuseppe Tonini, nacque il 1 settembre 1893. Si diplomò all’Istituto tecnico industriale Rossi di Vicenza come perito elettromeccanico. Prima del conflitto giocò nell’A.C. Vicenza come centromediano, con 16 reti in 122 partite. Suo padre fu Presidente dell’A.C. Vicenza dal 1911 al 1915. Nei primi anni trenta fu nuovamente militare, col grado di capitano. Prese parte alla guerra di Spagna, nella sezione cartografia, e si guadagnò due croci di guerra al valore, ebbe il grado di colonnello con ruolo d’onore, congedato nel 1940, si dedicò poi ad attività nell’edilizia. Sposò Ausonia Curti il 3 settembre 1919 ed ebbe due figli, Luigia (madre della redattrice del libro) e Virginio (tuttora vivente). Visse sempre a Vicenza dove morì nel 1980.
Ausonia Curti, nacque nel 1895, frequentò il collegio delle Dame Inglesi a Vicenza. Era di carattere piuttosto “ribelle” per i tempi e non amava le cerimonie e i formalismi che allora reggevano i rapporti fra le persone, a cui preferiva la natura e la vita all’aria aperta. Aveva inclinazione per le scienze e soprattutto per la meccanica; spesso si dedicava ad interessi “da uomini” come la fotografia o il funzionamento di motori. Fu sempre molto generosa ed aperta verso tutti. Morì a Vicenza nel 1969.