‘Avanti sempre’ il libro di Nicola Maranesi
La fine di un viaggio è l’inizio di un’atroce avventura. Il passaggio dalla vita alla guerra rappresenta il punto di non ritorno, catturato nell’attimo in cui il soldato scendeva dal treno che lo portava al fronte. Lasciare quei vagoni coincideva con la metamorfosi dell’uomo in soldato catapultato nel fango, nel buio cieco di trincea tra corpi martoriati e sofferenze.
Impossibile fermarsi, tornare indietro o uscire: bisognava andare sempre “Avanti!”, proprio come gridavano i fanti prima di lanciarsi fuori dai cunicoli alla conquista delle postazioni nemiche. “Avanti!”. Sempre.
Inizia da una notte di fine maggio del 1915 il racconto ‘Avanti sempre’ scritto dal giornalista Nicola Maranesi e disponibile da questi giorni in libreria. Con l’ingresso dell’Italia nel primo conflitto mondiale ben quattro milioni e duecentocinquantamila soldati partirono da ogni angolo della Penisola. Per loro la Grande Guerra ha aperto le porte a un cammino difficile scandito da una continua evoluzione di stati d’animo.
Alla ricerca di quelle emozioni vissute dai combattenti Maranesi ha setacciato i diari, le memorie e gli epistolari conservati presso il fondo inedito “Guerra Mondiale 1914-18” dell’Archivio Pieve Santo Stefano.
Nicola Maranesi, giornalista, fa parte della direzione artistica del Premio Pieve Saverio Tutino.
Coordina il «Progetto Grande Guerra» della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale ed è responsabile per l’Archivio del progetto «La Grande Guerra, i diari raccontano», in collaborazione col Gruppo «L’Espresso».